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  • Immagine del redattoreFilippo P.

Pianosa, un paradiso incontaminato in Italia

Aggiornamento: 21 dic 2020

L'isola di Pianosa, situata a pochi km a sud della più grande e famosa Elba, è sicuramente tra i posti più incontaminati e più peculiari del nostro Paese. Il turismo di massa è ad oggi ben lontano dal raggiungere questa piccola oasi di pace in mezzo al Tirreno, tanto che in pochi ne conoscono l'esistenza. Io stesso l'ho scoperta un po' per caso, a giugno 2017, leggendo un articolo di un blog che elencava le isole più sperdute e tranquille d'Europa. Cercavo infatti un luogo dover poter stare in pace e lontano dal caos la settimana di ferragosto, e devo dire che non potevo fare scoperta migliore.

Cala Giovanna al tramonto
Cala Giovanna al tramonto

La peculiarità di Pianosa


Pianosa deve il nome alla sua conformazione estremamente pianeggiante - il punto più alto è un piccolo promontorio a 29 metri s.l.m. -, tanto che dal mare è impossibile vederla se non quando ci si trova molto vicini. Ha una storia davvero unica, grazie alla quale è riuscita a preservarsi e a rimanere nascosta dalle orde di turisti che affollano qualsiasi centimetro di mare in Italia, specialmente ad agosto. Fino al 2011 l'isola ha infatti ospitato un carcere di massima sicurezza, dove venivano mandati al confino negli anni 80 e 90 terroristi e mafiosi, per cui era ovviamente vietato a chiunque l'accesso all'isola e alle acque circostanti. Solo nel 2011 l'isola è tornata ad essere visitabile, ma trattandosi di un'area naturale protetta è soggetta a moltissime limitazioni, e solo poche persone al giorno (150 se non ricordo male) possono metterci piede. Anche una volta sbarcati a Pianosa, si devono rispettare decine di regole a volte davvero rigide (di cui parlo più avanti), ma è proprio grazie a questa rigidità che l'isola è rimasta così incontaminata e autentica.


Come arrivare

L'arrivo a Pianosa
L'arrivo a Pianosa

I traghetti che permettono di raggiungere Pianosa sono soltanto due. Il primo, della compagnia Toremar, parte una volta alla settimana (al sabato) dal porto di Piombino alle 8.20 e arriva a Pianosa dopo circa 3 ore di navigazione. Il secondo è l'Acquavision che tutti i giorni parte da Marina di Campo (Elba) alle 10 e riparte alle 17 (il tragitto è di circa 30 minuti). Quest'ultimo porta praticamente la totalità dei turisti, che visitano Pianosa in giornata ma che non si fermano a dormire. Sicuramente una gita che vale la pena fare, ma è proprio prima delle 10.30 e dopo le 17, quando rimangono meno di 30 persone sull'isola, che Pianosa dà il meglio di sé e mostra tutto il proprio fascino.


Soggiornare a Pianosa


Le sezioni "Dove mangiare" e "Dove dormire" sono molto semplici nel caso di Pianosa: esistono infatti un unico hotel e un unico ristorante. Punto. Niente paesi, negozi, tripadvisor o principio di concorrenza, se volete trascorrere almeno una notte a Pianosa dovrete necessariamente dormire all'Hotel Milena, gestito dall'eccentrica (al limite del fastidioso) elbana Giulia. L'hotel, ricavato nell'ex residenza del direttore del carcere, ha solamente 12 camere (tutte doppie tranne una singola), per una capienza massima di 23 ospiti. Offre solo sistemazioni in pensione completa, con tutti i pasti serviti nell'unico ristorante, a 100 metri dall'hotel. La tariffa per la pensione completa è oggi di 110 € a persona al giorno (2 anni fa era di 90 €), cifra decisamente alta rispetto alla qualità dell'hotel e del ristorante. C'è quindi il monopolio alla base delle fortune della cara Giulia, da noi soprannominata Tesoro perché chiama tutti appunto "tesoro". Ma non è certo per la qualità del cibo o delle stanze dell'hotel che vale la pena trascorrere almeno una notte a Pianosa. Visitare le catacombe in notturna guidati dall'unico nativo di Pianosa ancora in vita, ascoltare il richiamo delle berte e assistere alla danza dei barracuda nel vecchio porto, immergersi nel buio più totale e guardare il cielo stellato, ascoltare i racconti sulla storia unica e stravagante dell'isola... tutto questo ripagherà il prezzo del soggiorno ben più di qualche comfort o di un ristorante di qualità. Per cui il mio consiglio è: trascorrete almeno una notte a Pianosa, non ve ne pentirete.

Il porticciolo di Pianosa e l'hotel Milena (sulla destra)
Il porticciolo di Pianosa e l'hotel Milena (sulla destra)

Una ulteriore particolarità dell'isola è che tutte le persone che lavorano nell'hotel (Giulia a parte) e nel ristorante sono detenuti del carcere di Porto Azzurro (Elba) in stato di semi-libertà. Tutti, dai camerieri a cuochi e agli inservienti, sono detenuti che si avviano verso la fine della propria pena, e che si sono distinti per una condotta ineccepibile e per aver compiuto un lungo e proficuo percorso di riabilitazione. Si tratta di persone con condanne ventennali o trentennali, quindi quasi tutti in carcere per delitti gravi (omicidi e quant'altro), ma veramente di una gentilezza e di una disponibilità che contrastano in maniera fortissima con la loro condizione. Anche questo elemento di contatto umano così diverso dal solito contribuisce all'unicità e alla ricchezza emotiva di un soggiorno a Pianosa.


La spiaggia di Cala Giovanna


L'unica spiaggia liberamente accessibile dell'isola, sulla quale inevitabilmente si riversano tutti i turisti giornalieri, è Cala Giovanna, a 5 minuti a piedi dall'hotel. La spiaggia, sabbiosa e con un'acqua cristallina, non ha nulla da invidiare a posti ben più noti e frequentati, e dà sicuramente il meglio di sé prima delle 10.30 e dopo le 17, ovvero prima che arrivi l'Acquavision e dopo la sua ripartenza. E' comunque abbastanza lunga, quindi anche nei momenti di massimo affollamento è assolutamente vivibile, soprattutto se ci si arriva prima dei giornalieri e ci si accaparra i posti migliori.

La spiaggia di Cala Giovanna
La spiaggia di Cala Giovanna

Nonostante la conformazione pianeggiante, paradossalmente non esistono comunque sull'isola altre spiagge vere e proprie, ma solo qualche caletta nella parte dell'isola non liberamente accessibile.


Il Parco, le attività e i mille divieti


L'isola è quasi interamente gestita dall'ente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Nel 90% della sua superficie è vietato l'accesso se non accompagnati (a pagamento) da una delle guide del Parco. L'unica area "libera" è quella che va dal porticciolo alla spiaggia di Cala Giovanna (l'unica balneabile), e dove si trovano l'hotel e il ristorante. Tutto il resto è vietato e sorvegliato con mezzi tecnologici anche piuttosto evoluti per identificare i trasgressori. Anche solo un bagno o pochi passi in una zona vietata possono costare multe salatissime.

L'acqua trasparente di Pianosa
L'acqua trasparente di Pianosa

Come l'hotel Milena e il relativo ristorante hanno il monopolio su cibo e pernottamento, il Parco ce l'ha sulle attività diurne, rigorosamente a pagamento.

Tra queste attività rientrano: il giro dell'isola in bicicletta, la visita alle catacombe, un giro in canoa, escursioni di snorkeling in una baia altrimenti inaccessibile e probabilmente qualcos'altro che adesso non ricordo. Oltre alla visita delle catacombe, che a volte viene organizzata in serale per gli ospiti dell'hotel, l'attività che merita di più è il giro in bici. L'isola è piccola e totalmente pianeggiante (come suggerisce il nome), perfetta per essere girata in bicicletta.


Conclusioni


Se quello che cercate è una vacanza dai ritmi lenti e rilassanti, a contatto con la natura più incontaminata, Pianosa è forse uno dei pochissimi posti in Italia che fanno per voi, almeno in alta stagione. Noi ci siamo stati una settimana, siamo stati benissimo ma oggettivamente per molti può essere un po' estremo. Il mio consiglio, soprattutto per chi trascorre qualche giorno all'Isola d'Elba, è di fermarsi 2-3 notti a Pianosa in modo da avere il tempo di viverne l'atmosfera magica e fuori dal tempo che la rende - chissà per quanto ancora - una perla più unica che rara nel frenetico e consumistico mondo attuale.


Vuoi una mano per organizzare un viaggio a Pianosa? Contattami nella sezione Viaggi su Misura!

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